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27 05 2013 | Rimini | Referendum scuola, Galvani (Fds) e Lombardi (Pdl) affilano le armi

Lunedì, 27 Maggio 2013

tortora-scuroRimini | Referendum scuola bolognese, i commenti di Galvani (Fds) e Lombardi (Pdl)

 

L’eco del referendum consultivo contro il sistema educativo bolognese da giorni catalizza anche Rimini e la situazione in particolare di due suoi nidi, Bruco verde e Cerchio magico, dove di fatto ci sono delle insegnanti da stabilizzare (perché nel 2005 hanno superato un concorso) e niente soldi perché ciò possa avvenire. Il sistema riminese, anch’esso integrato pubblico-privato, sembra andare nella direzione di rafforzare questa sua identità. Il fronte trasversale schierato con le insegnanti (Fds, Sel, Idv) già da tempo pensa che la soluzione al problema possa essere quella di portare anche i riminesi alle urne per una consultazione simile a quella di Bologna.

 
“Appare del tutto evidente che la partecipazione attiva ha coinvolto prevalentemente le famiglie che hanno figli e giustamente vogliono decidere sulla qualità dei servizi educativi”, dice Savio Galvani, consigliere comunale di Fds. “La politica ha bisogno di recuperare credibilità, infatti, l'affluenza è in calo sistematico e anche le elezioni amministrative che si sono tenute in questi giorni rilevano purtroppo questo dato negativi, servirà inoltre ricordare che in Friuli alle ultime elezioni regionali (e sottolineo regionali) ha partecipato appena il 55,20 degli aventi diritto”, spiega anche il segretario di rifondazione che fa notare come alle primarie a Bologna per il Pd abbiano votato in 43mila “e il dato veniva esaltato come grande risultato di partecipazione”. Vale a dire che gli 86mila bolognesi (28,7 per cento degli aventi diritto) che hanno votato ieri sono tanti, perlomeno il doppio.
A questo punto “a Rimini che succede? Abbiamo un sistema educativo integrato simile a quello di Bologna e l'amministrazione contribuisce con varie forme di sostegno economico; abbiamo anche un regolamento che impone il quorum per la validità dei referendum consultivi; in compenso abbiamo anche molti problemi, a cominciare dai nidi gestiti dall'ASP e dai rapporti di lavoro che devono essere stabilizzati”. Da qui l’idea prima di “procedere ad una consultazione referendaria. Per ora festeggiamo questa vittoria!”.


A rispondere a Galvani, sul fronte opposto, il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi. “Continuare a non vedere che il sistema integrato delle scuole dell'infanzia e dei nidi si serve dell'apporto dei privati per dare più risposte ai cittadini e non gli regala nulla ma anzi fa risparmiare le casse pubbliche, significa avere gli occhi foderati di ideologia ‘veterocomunista’”, dice Lombardi. “Coloro che gongolano per il risultato di un referendum che ha interessato solo il 28 per cento dei cittadini, si meriterebbero che il Comune felsineo lo considerasse vincolante e non consultivo, creando così le condizioni per lasciare a casa migliaia di bambini e mettendo centinaia di famiglie in grave difficoltà”.
Secondo il consigliere regionale “in questo modo gli ultimi difensori dell'ideologia comunista, che considerano "pubblico" un servizio non per la sua natura, ma solo se è svolto direttamente dal pubblico, dovrebbero spiegare non ai "ricchi", ma agli operai che loro dicono di difendere, che non ci sono i posti all'asilo per i loro figli perché non si possono finanziare quelle realtà che fino a ieri con amore, competenza e con costi notevolmente inferiori per lo Stato, hanno accudito i loro bambini”.


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